Se da un lato abbiamo candidati senza un programma, almeno per ora, dall’altro abbiamo un possibile (nulla è ancora stato ufficializzato) candidato che un programma già ce l’ha: è Claudio Santi. L’ex direttore del CCP e vice presidente UEC, ha deciso di partire in senso inverso rispetto a ciò che fanno tutti gli altri. Gli altri partono dalla candidatura e dalle alleanze, Santi è partito dalle idee per aggregare e presentare una propria proposta.
Dal punto di vista logico è la posizione migliore, perché un programma elettorale dovrebbe nascere dalle reali esigenze del popolo ciclistico e dei tesserati e non da idee ad personam solo per stringere alleanze vantaggiose in proiezione elettorale.
1 – PARTIAMO 2- OPINIONI A CONFRONTO, NON CONTRO 3 – IO CANDIDATO? SI e NO 4 – TUTTI IN PISTA, DOVE? 5 – FORZA E CORAGGIO, CON IMPEGNO 6 – I MEDIA DA ROTTAMARE E FUTURI GIA’ ATTUALI Il futuro del seguito del nostro sport e non solo non sarà di certo quello dei vecchissimi consiglieri federali che adulatori del presidente presenziano per mettere o prendere medaglie. Che si prostituiscono per un intervista e una foto o la sola citazione. Ne dovremmo per fortuna leggere quotidiani rosa o mensili che da ignoranti e vanitosi ci dicono come sono le cose senza saperne nulla o quasi e credendosi al di sopra di tutto e di tutti. Avete visto un giornalista di quotidiani nazionali in una corsa internazionale in pista? e in mtb? e nelle corse dove non gli fanno il regalo? E comunque il futuro presente è nel computer, nei social neetwork, nei live streaming, in you tube, nelle applicazioni di tablet e telefonini, nella internet TV. Il resto è nostalgia. Citofonare A e B. Vi faranno due scatole incredibili. 7 – CANDIDATEVI E VOTATEVI, E’ IL MOMENTO 8 – PER I NONNI, AFFETTO E SINCERITA’ Quando i nonni fanno i nonni sono FANTASTICI E ADORABILI. Quando comandano sono il contrario, noi dobbiamo aiutarli perché gli vogliamo bene e perché loro aiutano noi con affetto. Dopo i sessant’anni ascoltiamo le loro storie e la loro esperienza. E per il loro e il nostro bene non diamogli più cariche e incarichi ne in consiglio federale ne in quelli regionali e provinciali. Si alla loro utilissima e importantissima presenza nelle società, nei territori, nelle gare ad aiutare bambini. E che essendo in pensione, godano la vita e il tempo per divertirsi nel ciclismo. Grazie nonni, vi vogliamo bene e cercate di capirci. Abbiamo il coraggio di dirvelo perché vi vogliamo bene, e non ne possiamo più delle vostre rivalità, paure ed invidie. State con noi, figli e nipoti liberatevi dal peso del potere a tutti i costi. 9 – DOPING, ERRORI E ORRORI Un discorso delicato, dove è difficile capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Da corridore e da dirigente ho sempre pensato che sia il tumore del nostro sport e che era un sistema troppo vantaggioso e applicato. Ovvio che ho fatto i miei errori. Vergini nel bordello dei tempi non ce n’erano, ma bisogna ragionare seriamente, non a slogan, non voler colpire o coprire. Ma voler capire, ragionare, perdonare. Io sono per un amnistia sportiva per tutti i ragazzi che, come tutti noi, hanno sbagliato. Perché l’ipocrisia del passato dove tutti sapevano, dirigenti, giornalisti, atleti e tanti pensavano di farla franca, abbia una fine più seria: la presa d’atto del sorpasso della scienza sui controlli, il perdono degli errori. Aveva ragione Ferrari quando diceva che allora si pensava che quello che non era nell’elenco antidoping non era ritenuto doping. E quanta ipocrisia se non riconoscessimo gli errori-pastiglie dei nostri tempi. Ma chi erano al tempo i nostri padri-dirigenti? chi prometteva copertura? Ora con il passaporto biologico siamo più avanti e più tutelati. E i giovani sono più intelligenti e meno incoscienti di noi. E’ il momento di fare un passo avanti tutti insieme. perdoniamo, riscriviamo le regole, accorciamo le corse e ri-partiamo. Ovvio che nel rispetto delle leggi e nella scrittura dei nuovi regolamenti chi deve essere ancora giudicato o ha pagato la pena-sanzione è uno come tutti gli altri, stessi diritti di partecipazione e stessi doveri di correttezza, sennò la civiltà perde il faro guida dei diritti dei singoli. 10 – BILANCIO e TRASPARENZA A mio parere se davvero un ex presidente o un ex segretario avesse portato via soldi alla federazione e fatto debiti senza averne l’autorizzazione del CONI che amministra direttamente la FCI, va denunciato e chiesto il risarcimento, altrimenti è solo pubblicità e un secondo reato per omissione di reato. Di Rocco essendo stato segretario FCI, direttore generale CONI e Pr esidente FCI sono certo che è la persona giusta per chiarirci il tutto con onestà. Quanto guadagnavano i dirigenti e quanto guadagnano? Quante auto federali venivano e vengono usate? Che margine di azione economica aveva ed ha il Presidente? e il segretario? io sono fiducioso che siano tutti onesti ma è giusto chiarire per bene, non a spot e battute. Carta canta, villan dorme. E un rinnovamento di uomini e idee credo non sia urgente ma tardivo. Renato aiutaci anche tu, chiarisci bene bene nel dettaglio e partiamo. Ti sosterremo con lealtà nel CONI e nell’UCI. |
Il programma di Santi è ancora grezzo e ha bisogno di essere arricchito, ma la base su cui lavorare è buona ed è proprio ciò che ricerca il dirigente piacentino. Santi non ha mai avuto la presunzione di avere la verità in tasca e di imporre il proprio pensiero sugli altri, al contrario ha sempre cercato il confronto di idee. Crediamo che sia proprio in questa ottica che vada letta la sua scesa in campo. Per fare questo ha scelto il mezzo più all’avanguardia e più aperto alla partecipazione: facebook. In particolare ha creato un gruppo, che in pochi giorni ha già quasi 500 iscritti dal titolo “Partiamo ? Ci piace”.
Se tutti, non solo nella politica sportiva, partissero dalle idee per arrivare alla “poltrona” le cose andrebbero sicuramente meglio.